Con più di 500 espositori e circa 15 mila presenze complessive il Mercato dei Vignaioli della Fivi è ormai il più importante evento italiano dedicato al vino dopo il Vinitaly.
Con la Fivi ci siamo dati appuntamento lo scorso maggio quando erano venuti a Roma proponendo il loro Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti in versione ridotta. Allora ci eravamo ripromessi di partecipare alla sua versione extra large in programma il 25 e 26 novembre a Piacenza. E siccome per noi Vinomadi ogni promessa è debito, ci siamo sparati con il sorriso e senza scorciatoie i tanti chilometri che separano Roma dalla Fiera di Piacenza.
Prima cosa da fare quando si entra nei padiglioni della Fiera è quella di munirsi di carrello. Durante la due giorni piacentina è infatti possibile degustare i vini ed eventualmente acquistarli a prezzi più che vantaggiosi. E’ così che ci siamo ritrovati a spingere il nostro carrello stracolmo per circa 8 ore in quella che possiamo tranquillamente definire la spesa più lunga (e soddisfacente) della nostra vita.

Ammirevole l’dea di distribuire i vignaioli in ordine sparso e rigorosamente casuale in modo da evitare le resse nelle corsie dedicate alle regioni più gettonate e favorire nel contempo lo scambio tra produttori di diversi territori. Muniti di “mappa del tesoro” è molto facile trovare quello che si cerca ma per cogliere il vero senso della manifestazione bisogna essere aperti alle sorprese, saltando da un banco d’assaggio all’altro senza preconcetti.
E’ così che nell’arco di pochi metri si passa dal fantastico Timorasso Il Montino 2015 di Elisa Semino (La Colombera, Piemonte) al meraviglioso Moscato di Saracena 2013 presentato dai fratelli Claudio e Alessandro Viola (Cantine Viola, Calabria). L’anima della Fivi sono infatti i vignaioli che raccontano con passione i loro vini e il loro lavoro in vigna e in cantina. Come Bernhard Pichler che ci ha stupiti con il suo Gewurtraminer 2016 (Messnerhof, Alto Adige) o Cinzia Merli dell’Azienda toscana Le Macchiole che tra i vari assaggi proponeva un ottimo Paleo 2013.
Interessante anche l’incontro con i produttori “locali” dell’Oltrepò Pavese Gianluca Cabrini di Tenuta Belvedere e Giacomo Baruffaldi di Castello di Stefanago. Dopo il Mercato abbiamo avuto modo di visitare le loro aziende e a breve vi racconteremo la magnifica giornata passata insieme a loro (e all’enoartigiano Stefano Milanesi). Qui vi segnaliamo solamente due delle tante etichette degustate nei loro stand: la Bonarda dell’Oltrepò Pavese 2016 di Gianluca (90% Croatina, 5% Barbera, 5% Uva rara) e Il Riesling San Rocco 2012 di Giacomo. Altri vini che ci sono molto piaciuti sono stati l’Erbaluce di Caluso Nature 2013 di Cieck, il Bolgheri Superiore I Castagni 2013 di Michele Satta e il mitico Es Riserva 2014 (alla sua seconda edizione) raccontato con la solita passione da Simona Natale. Grandi conferme anche dal Pigato 2015 di VisAmoris e dal Pinot Nero Tiurema 2015 dell’azienda etnea Eno-Trio che avevamo avuto modo di degustare a Roma in occasione dell’evento VAN – Vignaioli Artigiani Naturali.
La nostra giornata si è conclusa con una fantastica verticale di 6 annate di Sassella Rocce Rosse ArPePe che vi racconteremo a breve in un articolo dedicato. Interessante il format delle quattro degustazioni proposte durante i due giorni di Mercato: insieme al produttore era sempre presente un collega proveniente da un differente territorio. Un altro modo per favorire lo scambio e la condivisione di saperi e di emozioni. Nel nostro caso a guidare la degustazione sono stati Emanuele Pelizzatti (figlio del fondatore di ArPePe, Arturo) e Christoph Künzli dell’azienda Le Piane, situata nel territorio di Boca.
Chiudiamo il nostro reportage facendo i complimenti alla Fivi per essere riuscita a gestire un evento che cresce a ritmi esponenziali (nel 2016 gli espositori erano 424 e si erano registrate 9 mila presenze). Il rischio è ora quello di perdere in genuinità trasformando il Mercato nell’ennesimo carrozzone. Anche perché le aziende iscritte alla Fivi hanno superato di molto le mille unità e sono sempre di più quelle che vogliono partecipare alla fiera. Per questo tra i soci si è avviato un dibattito su come organizzare la prossima edizione: si potrebbero infatti superare le 20 mila presenze ponendo anche dei problemi logistici non indifferenti vista la capienza limitata di Piacenza Expo.
Per quest’anno, comunque, gli unici problemi di capienza li abbiamo avuti noi Vinomadi quando abbiamo dovuto caricare in macchina tutte le bottiglie acquistate…
I nostri migliori assaggi:
Piemonte
Cieck Spumante Erbaluce di Caluso “Cieck Nature” 2013
100% Erbaluce – Gr. 12,5%
Azienda fondata nel 1985 da Remo Falconieri e oggi guidata dalla figlia Lia insieme a Domenico Caretto. I 16 ettari vitati si trovano in provincia di Torino sulle colline moreniche dei comuni di San Giorgio, Cuceglio e Aglié. Le vigne di Erbaluce, rigorosamente a pergola, sono impiantate su terreni ricchi di sabbia e ciottoli. 40 mesi sui lieviti, solo acciaio. La degustazione – Giallo paglierino brillante con riflessi verdolini. Piacevoli sentori agrumati si intrecciano con note di mela verde e fiori bianchi. Bocca tesa che mostra grande freschezza abbinata ad una bolla di ottima fattura. Il lungo finale sapido sorprende con sentori agrumati. Prezzo fiera: 18 euro
Lombardia
Castello di Stefanago Riesling San Rocco 2012
100% Riesling Renano – Gr. 12%
Castello di Stefanago, che prende il nome dalla bellissima torre mediorevale di proprietà della famiglia Baruffaldi da sei generazioni, è una delle aziende più a sud dell’Oltrepò Pavese con le vigne che si distendono sulle alte colline alla base del Monte Lesima (1724 mslm). L’azienda agricola è composta da 135 ettari totali dei quali solamente 20 vitati. Il resto è destinato a cereali e boschi a garanzia della biodiversità. A guidare l’azienda sono i fratelli Giacomo e Antonio Baruffaldi. La vigna impiantata a Riesling Renano è in parte a cordone speronato alto per ottenere buona acidità e in parte a Guyot basso per avere corpo. 14 mesi in botti di acacia da 10 e 15 ettolitri. La degustazione – Giallo dorato brillante. Naso che apre con un ventaglio di erbe officinali ed aromatiche su sottofondo di idrocarburi. Poi miele di acacia, frutta gialla matura e agrumi a completare uno spettro olfattivo ampio ed appagante. La bocca è caratterizzata da un’importante spalla fresco-sapida ben bilanciata da una delicata morbidezza. Lunghissimo il finale che propone ricordi di mandorla. Prezzo fiera: 22 euro
Liguria
VisAmoris Verum Pigato Riviera Ligure di Ponente Doc 2015
100% Pigato – Gr. 13%
3,5 ettari di vigne a picco sul mare nella provincia di Imperia: questo è il piccolo tesoro di Rosanna Zappa e suo marito Roberto Tozzi. Il loro amore per il Pigato e per la costa ligure (Vis Amoris in latino significa “la forza dell’amore”) li ha spinti a recuperare dei vecchi vigneti dismessi che si estendono su tre terrazze, ognuna con clima e terreni diversi (argillosi e scistosi). Noi siamo rimasti stregati dal Verum ma tra le loro etichette spiccava anche un metodo classico da Pigato. La degustazione – Giallo paglierino. Apre con una nota minerale di pietra focaia e leggero idrocarburo seguita da fiori bianchi, mandorla fresca, timo e salvia. In bocca è equilibrato grazie alla spalla fresco-sapida ben bilanciata da adeguata struttura e calore. Tipico il finale in cui torna la mandorla fresca. Fermentazione sulle bucce, solo acciaio. Prezzo: 13 euro
Piemonte
La Colombera Timorasso Il Montino 2015
100% Timorasso – Gr. 14%
Elisa Semino rappresenta la terza generazione di vignaioli e porta avanti con orgoglio l’azienda costruita dal nonno Renato e dal papà Piercarlo. Oggi può contare su 20 ettari di vigneti posti intorno al piccolo borgo di Vho, a soli 5 chilometri da Tortona. Il Timorasso è il vitigno che meglio rappresenta l’azienda ma ottimi risultati si ottengono anche con la Barbera Elisa, prima etichetta imbottigliata dall’azienda nel 1998 e dedicata da Piercarlo a sua figlia. Il Montino è un Cru che nasce dall’omonoma vigna. Dopo la diraspatura, il mosto con le bucce viene posto in vasche d’acciaio ad una temperatura di 2 °C per 36/48 ore e sottoposto a criomacerazione. Poi matura nove mesi in vasca d’acciaio a temperatura controllata sulle fecce fini. La degustazione – Giallo dorato. Richiami di gesso introducono note di pesca gialla, miele di acacia e fiori bianchi. Il sorso è inizialmente caldo e morbido per poi mostrare buona acidità e soprattutto grande sapidità. Molto persistente e coerente il finale. Prezzo fiera: 17 euro
Alto Adige
Messnerhof Gewurztraminer 2016
100% Gewurtraminer – Gr. 15%
Il maso Messnerhof è una piccola realtà di soli 3 ettari che da più di 100 anni produce vino nella zona di San Pietro, in provincia di Bolzano. A guidarla oggi è Bernhard Pichler che nel 2003 ha coronato il suo sogno cominciando ad imbottigliare il vino che prima veniva venduto sfuso o alle cantine sociali della zona. Il Gewurztraminer viene prodotto con uve che per il 20% vengono lasciate appassire in pianta. Solo acciaio. La degustazione – Giallo dorato. Naso che al tipico sentore di rosa affianca ricordi di erba tagliata, frutta secca e agrumi. In bocca è denso e strutturato. La delicata morbidezza è bilanciata dalla freschezza e da un lunghissimo finale salato che chiude su note ammandorlate. Prezzo fiera: 12 euro
Lombardia
Tenuta Belvedere Bonarda dell’Oltrepò Pavese 2016
90% Croatina, 5% Barbera, 5% Uva rara – Gr. 13,5%
Tenuta Belvedere nasce nel 2012 a Montecalvo Versiggia, comune nell’Oltrepò Pavese con il maggior numero di ettari vitati a Pinot Nero. L’azienda nasce grazie a Gianluca Cabrini che recupera i 9 ettari di vigneti e la cantina di proprietà della famiglia della moglie. Per farlo abbandona il suo lavoro di venditore di automobili e senza aver mai prodotto vino si tuffa con tutto sé stesso in questa avventura. Per la Bonarda la vinificazione avviene in vasche di cemento dove il mosto fermenta con le bucce a temperatura controllata per circa 6 giorni. La degustazione – Rosso violaceo. Chiari sentori di marena si uniscono a note di erba tagliata e fiori di campo. Il sorso piacevolmente frizzante offre grande freschezza e piacevole sapidità. Il tannino delicato introduce un lungo e godibile finale fruttato. Prezzo fiera: 8 euro
Toscana
Michele Satta Bolgheri Superiore I Castagni 2013
50% Cabernet Sauvignon, 40% Syrah, 10% Teroldego – Gr. 13%
Michele Satta fonda la sua cantina a Castagneto Carducci nel 1983, un anno prima della creazione della DOC Bolgheri. Oggi l’azienda si estende su 23 ettari con una produzione annua di 150 mila bottiglie. I Castagni è un singolo vigneto di 1,5 ettari con viti piantate con una densità di 6200 piante/ha allevate a guyot e coltivate con metodi naturali. Fermentazione spontanea in botti da 30Hl. Maturazione di 24 mesi in barrique 30% nuove, 30% di secondo e 30% di terzo passaggio. 18 mesi in bottiglia prima della messa in vendita. La degustazione – Rosso rubino tendente al granato con buona trasparenza. Un soffio balsamico introduce note di macchia mediterranea, visciola e spezie dolci. Ingresso in bocca caratterizzato da grande freschezza e tannino nobile. Piacevole e lungo il finale sapido in cui ritornano le note fruttate e balsamiche. Prezzo fiera: 60 euro
Sicilia
Eno-Trio Pinot Nero Tiurema 2015
100% Pinot Nero – 14,5%
Il nome Eno-Trio, oltre a ricordare l’antica regione degli enotri, si riferisce al trio di persone alla guida dell’azienda: Nunzio Pugliesi e le sue figlie Stefany e Désirée. La cantina nasce sull’Etna nel 2013 con I vigneti che si estendono sulle pendici del versante nord tra Randazzo e Bronte. I 3 ettari vitati sono distribuiti in tre diverse contrade tra i 650 m e i 1100m. I vitigni coltivati sono Nerello Mascalese, Carricante, Pinot Nero e Traminer Aromatico. Il vigneto del Pinot Nero è ubicato su un terreno argilloso di circa mezzo ettaro a quota 1.000 metri. Le uve vinificano in acciaio con la fermentazione innescata dai lieviti indigeni con macerazione di 12 giorni. Matura 12 mesi in barrique e tonneau dove svolge anche la fermentazione malolattica, poi altri 6 mesi di acciaio prima di essere imbottigliato. La degustazione – Rosso rubino con buona trasparenza. Naso elegante che propone sentori floreali abbinati a leggeri richiami zolfini. Poi tanti piccoli frutti rossi e spezie. In bocca è inizialmente caldo e morbido per poi mostrare il suo vero volto con la freschezza e la sapidità che riportano equilibrio. Il tannino fitto ma vellutato apre la via ad un finale estremamente succoso. Prezzo fiera: 15 euro
Toscana
Le Macchiole Paleo 2013
100% Cabernet Franc -Gr. 15%
Le Macchiole nasce a Bolgheri nel 1983 grazie a Eugenio Campolmi ed a sua moglie Cinzia Merli. Nel 1987 va in bottiglia la prima produzione e nel 1989 nasce il Paleo Rosso che solamente nel 2001 diventerà 100% Cabernet Sauvignon. L’anno successivo Eugenio scompare tragicamente lasciando Cinzia sola al comando. Oggi sono 24 gli ettari vitati di proprietà coltivati con metodo biologico. Il Paleo nasce dalla vinificazione separata delle uve di 4 differenti vigne. Fermentazione spontanea in vasche di cemento, poi assemblaggio e maturazione di 15 mesi in barrique al 70% nuove. La degustazione – La mora e le erbe aromatiche si affiancano a nitidi sentori di macchia mediterranea, tabacco e spezie dolci. Il sorso è decisamente caldo ma dotato di grande freschezza bilanciata da un tannino di qualità superiore. La morbidezza è sostituita nel finale da una scia sapida e balsamica. Prezzo fiera: 60 euro
Puglia
Gianfranco Fino Es Riserva 2014
100% Primitivo – Gr. 16%
L’azienda nasce nel 2004 con l’acquisto di un piccolo vigneto nei pressi di Manduria. Oggi l’azienda possiede circa 14 ettari di vigne con vecchi alberelli di età compresa tra i 50 e i 90 anni. Grazie al Primitivo Es, Gianfranco Fino e Simona Natale sono ormai da anni considerati gli alfieri di questo vitigno. Nel 2017, dopo anni di contrasti con il Consorzio di Tutela, hanno deciso di uscire dalla DOC Primitivo di Manduria e di imbottigliare con la Denominazione IGT Salento Primitivo. Il Riserva esce per la prima volta nell’annata 2013 come una selezione individuata in cantina tra le varie botti in cui vengono custodite le varie vinificazioni di primitivo destinate all’Es. Rese di 20 quintali per ettaro da alberelli centenari. Vinificazione in acciaio, poi 9 mesi di barrique. La degustazione – Rosso rubino concentrato. Naso che offre note di carruba e spezie dolci abbinate a sentori di mora, mirto, amarena sotto spirito, cacao amaro, polvere di caffe, pepe, cardamomo e tabacco. In bocca stupisce con la grande freschezza che si contrappone alla importante componente alcolica e al tannino fitto ma nobile. Infinito il finale che chiude su note quasi salmastre e fruttate. Prezzo fiera: 90 euro
Calabria
Cantine Viola Moscato Passito di Saracena 2013
Guarnaccia e Malvasia (uve dalle quali si ottiene il mosto); Moscatello di Saracena da 15 a 30 Kg per ogni hl di mosto, Adduroca in piccole percentuali – Gr. 13,5%
Tutto nasce dalla passione di Luigi Viola che una volta andato in pensione decide di dedicarsi alla viticoltura nel parco del Pollino. Nel ’98 porta una bottiglia di Moscato Passito nella sede del Gambero Rosso di Roma e Daniele Cernilli gli consiglia di commercializzare questo vino. Il mosto ottenuto vinificando le uve Malvasia e Guarnaccia viene concentrato per aumentare il tenore zuccherino, mentre l’aroma ed il gusto particolari provengono dal Moscatello e dall’Adduroca i cui acini disidratati vengono selezionati, schiacciati manualmente e quindi aggiunti al mosto concentrato. Segue una lunghissima fermentazione in acciaio. Denominazione presidio Slow Food. La degustazione – Oro puro brillante. La frutta esotica si intreccia con richiami di frutta secca e agrumi canditi. Poi fichi secchi, datteri, miele e lavanda. Il sorso è dolce ma fresco. Il finale salato dona equilibrio e introduce una coda ammandorlata. Infinitamente persistente. Prezzo fiera: 35 euro