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Il 20 e il 21 gennaio la capitale ha ospitato Sangiovese Purosangue, evento organizzato da EnoClub Siena e Riserva Grande per valorizzare il vitigno Sangiovese in tutte le sue declinazioni.

Erano più di 70 i produttori presenti al Radisson Blu in occasione dell’undicesima edizione romana di Sangiovese Purosangue. Grande l’affluenza di pubblico nella due giorni dedicata alle zone più vocate alla coltivazione di questo vitigno: dal Chianti a Montalcino in Toscana alle colline di Romagna e Umbria. E degustando i vini tra i banchi d’assaggio abbiamo avuto l’ennesima conferma della grande capacità del Sangiovese di raccontare un territorio.

Molto interessante, da questo punto di vista, il seminario guidato da Davide Bonucci di EnoClub Siena con il giornalista e vignaiolo romagnolo Giorgio Melandri e l’enologo e agronomo Francesco Bordin. Si è trattato di una degustazione in tre tempi in ognuno dei quali sono state proposte tre diverse etichette provenienti da Toscana e Romagna. Unico elemento in comune per ogni batteria era il vitigno Sangiovese e il terreno su cui sorge la vigna: sabbie nel primo tempo, argille nel secondo e marne nel terzo.

L’obiettivo era quello di dimostrare come la composizione del terreno sia determinante per l’espressione finale del Sangiovese. E in effetti i vini provenienti da terreni sabbiosi (Il Mulinaccio Terre di Pisa Sangiovese Cosimino 2016 – Volterra, I Sabbioni Romagna Sangiovese Oriolo 2016 – Forlì, Fattoria di Fibbiano Ceppatella 2013 – Pisa) hanno mediamente mostrato meno struttura e tannino con note di frutta poco matura e maggiori richiami alle spezie. L’unico ad essersi in qualche modo discostato da questi descrittori è stato il Ceppatella 2013 che ha mostrato maggiore tannino e struttura nascendo da una vigna con piante ultracentenarie. Veramente un ottimo assaggio.

La seconda batteria era formata da vini provenienti da terreni argillosi (Gallegati Corallo Rosso 2015 – Faenza, Castello Tricerchi Rosso di Montalcino 2016 – Montalcino, Noelia Ricci Sangiovese di Romagna Superiore 2015 – Predappio) che in teoria avrebbero dovuto donare struttura, richiami fruttati e tannino. Anche in questo caso le etichette hanno confermato le aspettative. Il Corallo Rosso, in particolare, ci ha stupiti con il suo naso ampio e il sorso carnoso supportato da un tannino vivo ma di ottima fattura.

Il terzo tempo ha visto invece protagoniste le marne, ovvero rocce sedimentarie che hanno il potere di ritardare la maturazione dell’uva conferendo grande finezza. I tre vini in degustazione (Mutiliana Romagna Sangiovese Modigliana Tramazo 2008 – Reggio Emilia, Tenuta Sette Ponti Vigna dell’Impero 2013 – Arezzo, Le Chiuse Brunello di Montalcino 2008 – Montalcino) hanno mostrato una serie di caratteri comuni: naso ampio con note balsamiche e agrumate abbinate a tannino nobile e buona struttura. Da segnalare la prestazione del Brunello di Montalcino Le Chiuse che a 10 anni dalla vendemmia ha raggiunto un equilibrio gustativo estremo.

Noi Vinomadi abbiamo avuto la fortuna di partecipare anche all’epica degustazione dedicata a vecchie annate (dal 1983 al 2007) di etichette a base Sangiovese. Tra i 14 vini degustati vi segnaliamo i seguenti: Nardi Brunello di Montalcino 1988, Fattoria di Fiano Chianti 1995 e San Lorenzo Rosso di Montalcino 2004.

Tra i banchi d’assaggio abbiamo invece conosciuto il produttore Saverio Basagni che ci ha colpiti con il suo Monterotondo Chianti Classico Vaggiolata prodotto a Gaiole in Chianti. E’ così che lunedì sera ci siamo ritrovati ad una verticale organizzata da Riserva Grande presso la Mixology Academy di Via Ostiense. I 4 ettari di vigne aziendali si trovano a circa 550 metri di altezza su terreni di arenaria. La sua “ricetta” per il Chianti è sempre la stessa e vuole recuperare lo stile classico di questo vino intramontabile: 85% Sangiovese, 10% Canaiolo e 5% Malvasia Nera. E’ per questo che ogni millesimo è autentico testimone dell’andamento climatico dell’annata, senza se e senza ma.

In cantina l’obiettivo è quello di “eliminare tutto il superfluo” cercando di rispettare al massimo le uve di qualità (rigorosamente Bio dal 2000) che arrivano dalla vigna. Per questo si utilizzano i soli lieviti indigeni abbinati però ad un rigoroso controllo delle temperature e ad un’attenzione particolare a tutte le fasi di vinificazione.

Saverio non è uno che si accontenta e per indole è sempre aperto al cambiamento, come dimostrano le continue migliorie che cerca di introdurre anno dopo anno. Basti dire che le 7 annate protagoniste della degustazione sono state create utilizzando tre tipi diversi di vinificazione: 2009, 2010 e 2011 vinificate in vasca e affinate un anno in acciaio; 2012, 2013 e 2014 vinificate in tini troncoconici di rovere e affinate 24 mesi in botti grandi; 2017 (campione di botte) vinificata in tini troncoconici lasciando il mosto dopo la fermentazione per 4 mesi a contatto con le bucce con successivo affinamento di 24 mesi in botti grandi. A noi sono piaciute molto le annate 2010 e 2013 ma siamo molto curiosi di degustare la 2017 con la quale ci siamo dati appuntamento tra un paio di anni.

I nostri migliori assaggi:

Fattoria di Fibbiano Ceppatella 2013
100% Sangiovese – Gr. 13%
Siamo a Terricciola, tra Pisa e Volterra. E’ qui che nel 1998 Giuseppe Cantoni ha deciso di creare la sua azienda acquistando un’antica tenuta di oltre 70 ettari con 17 ettari di vigne e 6 di uliveti circondati da boschi. Il Ceppatella nasce da una vigna con piante ultracentenarie con bassissime rese per ettaro. La degustazione – Rosso rubino tendente al granato con buona concentrazione. Naso ampio che apre su note mentolate per poi rivelare sentori di mora, amarena, tabacco, spezie dolci e scorza d’arancio. Il sorso offre buona struttura e dopo un ingresso morbido esprime grande sapidità e buona freschezza. Il tannino nobile è perfettamente integrato e apre la via ad un lungo finale in cui tornano i richiami fruttati e speziati. 30 mesi in botte grande.

Gallegati Corallo Rosso 2015
100% Sangiovese – Gr. 13,5%
Azienda agricola posta a Faenza, nel cuore della Romagna. A guidarla sono i fratelli Antonio e Cesare Gallegati, entrambi agronomi e appassionati di viticoltura. Dei 20 ettari totali, poco più di 5 sono destinati alle vigne e si trovano nel comune di Brisighella su terreni composti da argille rosse posti sul Monte Coralli. La degustazione – Rosso rubino con buona trasparenza. Naso sorprendente che apre su note speziate, balsamiche e floreali per poi virare su sentori di ciliegia matura. In bocca è materico senza essere pesante grazie alla importante spalla fresco-sapida. Il tannino vivo e di qualità introduce un lungo finale sapido e fruttato. Solo acciaio.

Le Chiuse Brunello di Montalcino 2008
100% Sangiovese – Gr. 14%
Mitica azienda di 8 ettari posta a nord di Montalcino. Qui fino al 1991 Franco Biondi Santi coltivava le uve con cui produceva la Riserva. Nel 1992 le vigne di Le Chiuse sono passate in eredità alla nipote di Franco, Simonetta Valiani. Dal 2006 è il figlio Lorenzo a guidare l’azienda. Il Brunello nasce da una vigna con esposizione nord impiantata su terreni ricchi di fossili marini. La degustazione – Rosso granato trasparente. Naso terragno e speziato che offre ricordi di sottobosco, radice di liquirizia, chinotto, tabacco e  piccoli frutti rossi maturi. Il sorso ammalia con il suo ingresso delicatamente morbido supportato da grande acidità e sapidità. Il tannino da manuale contribuisce al grande equilibrio gustativo. Lunga la persistenza che indugia sulle note speziate. 36 mesi in botte grande.

Nardi Brunello di Montalcino 1988
100% Sangiovese – Gr. 13,5%
Azienda fondata nel 1950 da Silvio Nardi, il primo produttore non originario di Montalcino ad investire in queste terre. Gli attuali 80 ettari di vigne sono suddivisi nelle due tenute di Casale del Bosco che offre vini eleganti e complessi e Manachiara che invece offre vini strutturati e potenti. La degustazione – Rosso granato con buona trasparenza. Spezie orientali si intrecciano con sbuffi balsamici. Poi note di piccoli frutti rossi, arancia e legni nobili. Sorso che dopo un ingresso morbido e fresco propone un tannino nobile e setoso. Lungo e saporito il finale che chiude su note agrumate. 36 mesi in botte grande.

Fattoria di Fiano Chianti 1995
Sangiovese 85%, altri vitigni 15% – Gr. 13%
L’antico borgo di Fiano si trova sulla cima della collina che divide la Valdelsa dalla Valdipesa, nella zona del Chianti Colli Fiorentini. Dal 1940 è di proprietà della famiglia Bing e oggi conta circa 65 ettari di vigne. Alla guida dell’azienda c’è Ugo Bing affiancato dal figlio Francesco. La degustazione – Granato trasparente. Naso evoluto che propone richiami balsamici, spezie dolci, scorza d’arancia e piccoli frutti rossi. Sorso di grande carattere che offre grande freschezza e sapidità. La delicata morbidezza porta un po’ di equilibrio e predispone al tannino di estrema qualità. Lunghissima la scia sapida in cui torna l’arancia.

San Lorenzo Rosso di Montalcino 2004
100% Sangiovese – Gr. 13,5%
Cantina biologica proprietaria di poco meno di 5 ettari in zona Podere San Lorenzo. A guidarla oggi è Luciano Ciolfi che porta avanti l’azienda di famiglia cercando di intervenire il meno possibile in vigna e in cantina. Il Rosso di Montalcino è ottenuto dai vigneti più giovani che si aprono ad anfiteatro sulla Val d’Orcia e verso il mare. La degustazione – Rosso rubino tendente al granato con buona trasparenza. Naso elegante che rivela richiami balsamici uniti a note di poutpourri, spezie dolci, erbe aromatiche e piccoli frutti rossi. Sorso molto fresco bilanciato da un tannino nobile. Il finale si allunga su note sapide e agrumate. 12 mesi in legni di varie dimensioni.

Monterotondo Chianti Classico Vaggiolata 2013
85% Sangiovese, 10% Canaiolo, 5% Malvasia Nera – Gr. 13,5

Rosso rubino tendente al granato poco trasparente. Naso che propone chiari ricordi di arancia, macchia mediterranea, frutti di bosco, sottobosco, spezie dolci e tabacco. Sorso dinamico che alla buona freschezza abbina un tannino di ottima fattura e un lunghissimo finale sapido che chiude su note di arancia e liquirizia. 2 anni in botte grande.

Podere dell’Anselmo Chianti Montespertoli Riserva Ingannamatti 2012 Magnum
100% Sangiovese – Gr. 14,5%
Azienda biologica fondata da Fabrizio Forconi nel 1991 a Montespertoli, nel fiorentino. Alta densità di impianto e basse rese per ceppo caratterizzano i 20 ettari di vigne che garantiscono uve di qualità. La degustazione – Rosso granato poco trasparente. Naso ampio che spazia tra note di humus, sottobosco, spezie dolci, piccoli frutti rossi maturi, eucalipto e tabacco. In bocca è decisamente fresco e sapido. Poi il tannino nobile carezza il palato lasciando spazia al lunghissimo finale speziato e balsamico. 12 mesi in tonneau.