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A Roma l’evento Taste Alto Piemonte ha proposto in degustazione i vini di 24 aziende aderenti al Consorzio Tutela Nebbioli Alto Piemonte.

Il mondo degli appassionati di vino è sempre alla ricerca di nuovi trend e l’Alto Piemonte è certamente uno dei territori più gettonati del momento. Almeno a giudicare dal numero di persone che lo scorso 14 gennaio hanno riempito le sale del Radisson Blu in occasione di Taste Alto Piemonte, evento organizzato da Riserva Grande in collaborazione con Percorsi di Vino.

“Un tempo questo territorio era più famoso delle Langhe – ci racconta Marco Cum di Riserva Grande – Prima della seconda guerra mondiale era tra le zone più vitate d’Italia con circa 40 mila ettari di vigneti. Poi la guerra e la successiva industrializzazione hanno svuotato le campagne portando la superficie vitata agli attuali 8 mila ettari”.

In effetti alcune denominazioni come quella di Boca hanno addirittura rischiato di morire arrivando a contare una manciata di vigne. Solo l’arrivo di alcuni investitori illuminati come lo svizzero Christoph Kunzli ha evitato che venissero espiantate. Fu lui nel 1998 a fondare l’azienda Le Piane che con il suo Boca (Nebbiolo 85%, Vespolina 15%) ha rilanciato la denominazione facendo da traino a tutto l’areale.

Ma cosa intendiamo quando parliamo di Alto Piemonte? Parliamo di 8 DOC (Boca, Bramaterra, Colline Novaresi, Coste della Sesia, Fara, Lessona, Sizzano, Valli Ossolane) e 2 DOCG (Gattinara, Ghemme) distribuite intorno a Biella, Novara, Verbania e Vercelli. Tra i fattori che rendono questa zona particolarmente adatta alla viticoltura c’è sicuramente il Monte Rosa che d’inverno protegge le viti dai venti freddi del nord e d’estate contribuisce ad abbassare le temperature.

I vitigni più utilizzati sono tutti autoctoni a dimostrazione della particolare vocazione di questo territorio: il Nebbiolo è sempre protagonista e viene vinificato in purezza o con piccole aggiunte di Vespolina, Uva Rara e Croatina. Da segnalare anche le ottime performance della Vespolina vinificata in purezza, un vitigno molto simile al Nebbiolo che a fronte di un tannino meno raffinato offre meravigliosi profumi di spezie. Molto variabile la composizione dei suoli che sorgono sul supervulcano della Valsesia, esploso 300 milioni di anni fa causando un ribaltamento della crosta terrestre che ha portato in superficie strati molto profondi. Le zone più vocate sono caratterizzate da terreni molto poveri in cui abbondano le tipiche rocce rosse di porfido che danno vita a vini fini ed eleganti.

“Le vigne generalmente offrono delle rese molto basse che a Boca e Gattinara arrivano addirittura a 30 quintali per ettaro – conferma Marco Cum – La viticoltura in questi territori è molto complicata e solo ora comincia ad essere economicamente sostenibile grazie ai prezzi maggiori che le etichette di queste denominazioni riescono a spuntare”.

Il Consorzio Tutela Nebbioli Alto Piemonte oggi conta 135 soci, quasi tutti di piccole dimensioni. È per questo che la loro scelta di unire le forze è sicuramente vincente.  “Questo è il primo evento che il Consorzio organizza fuori dal Piemonte e la cosa ci riempie d’orgoglio – conclude Marco Cum – Sono convinto che il futuro di questa regione sia proprio l’Alto Piemonte”. E visto il successo della manifestazione, noi Vinomadi non possiamo che essere d’accordo.

I nostri migliori assaggi

Filadora Colline Novaresi Nobilior 2010
100% Nebbiolo – Gr. 12,5%
Azienda nata nel 2005 a Mezzomerico (No) per volere di Antonella Coppola che oggi gestisce la cantina insieme al figlio Andrea che ci ha presentato i vini. Le vigne sorgono su terreni di origine morenica e sono esposte alle grandi escursioni termiche causate dal vicino Monte Rosa. Oltre al Nebbiolo si coltiva Croatina, Uva Rara ed Erbaluce. La degustazione – Rosso granato con buona trasparenza. Naso che offre note di violetta e spezie abbinate a sentori di lampone e radice di liquirizia. Sorso equilibrato che offre un tannino nobile e un lungo finale sapido. 24 mesi in botte grande più un anno in bottiglia.

Le Pianelle Bramaterra 2014
80% Nebbiolo, 10% Vespolina, 10% Croatina – Gr. 13,5%
Progetto che nasce a Brusnengo (Biella) nel 2004 dalla collaborazione tra il tedesco Dieter Heuskel e l’altoatesino Peter Dipoli. L’azienda oggi può contare su 4 ettari di vigne reimpiantate a Nebbiolo e in piccola parte a Vespolina e Croatina. La degustazione –  Rosso rubino tendente al granato trasparente. Sbuffi balsamici introducono note di ciliegia, poi pepe bianco e ricordi floreali. In bocca offre buona struttura e grande freschezza bilanciata da un tannino di qualità. Piacevole e coerente il finale sapido e fruttato. 18 mesi in botte grande.

Colombera&Garella Bramaterra 2014
80% Nebbiolo, 10% Croatina, 10% Vespolina – Gr. 12,5%
Siamo a Masserano, comune della provincia di Biella in cui si trovano gli 8 ettari di vigne. L’azienda è nata per mano di Carlo Colombera che alla fine degli anni ’90 ha deciso di recuperare dei vecchi vigneti della zona. Oggi la cantina è guidata dal figlio Giacomo che ci ha illustrato i suoi vini. La degustazione – Rosso rubino con unghia granato. Al naso spicca l’amarena abbinata a pepe bianco e note balsamiche. L’ingresso morbido è ben bilanciato dall’abbondante sapidità. Anche tannino e acidità offrono un buon equilibrio. Persistente il finale sapido. Due anni di botte grande.

Ioppa Ghemme Balsina 2012
85% Nebbiolo, 15% Vespolina – Gr. 13,5%
Azienda fondata nel 1852 che vede la famiglia Ioppa alla guida da sette generazioni con il giovane Marco ultimo entrato in azienda e presente all’Hotel Radisson. Siamo tra i comuni di Romagnano Sesia e Ghemme dove si distribuiscono i 20 ettari di vigne circondati da boschi e noccioleti. I terreni sono composti da sabbia mista a sassi con la vigna Balsina posizionata nella zona più vocata e composta da piante di circa 20 anni. La degustazione – Rosso granato con buona trasparenza. Spezie dolci ed erbe aromatiche aprono la via a sentori di piccoli frutti rossi e note floreali. Il sorso, più sapido che fresco, mostra un tannino integrato sorretto da buona struttura. Molto persistente il finale. 4 anni in botte grande e 2 anni in bottiglia.

Pietro Cassina Lessona Tanzo 2010
100% Nebbiolo – Gr. 13,5%
L’azienda di Pietro Cassina, presente al banco d’assaggio, si trova a Lessona e si porta dietro una grande tradizione tramandata da più generazioni. I 6 ettari di vigneti sono circondati da boschi e ospitano Nebbiolo, Vespolina ed Erbaluce. La degustazione – Rosso granato trasparente. Naso intenso che alle spezie dolci abbina piccoli frutti rossi, violetta ed erbe aromatiche. Il sorso mostra estremo equilibrio e un tannino nobile sostenuto da un’adeguata spalla fresco-sapida. Lunghissimo il finale in cui tornano tutti i sentori percepiti al naso. 30 mesi in botte grande.

Cantine Garrone Valli Ossolane Prünent 2015
100% Nebbiolo – Gr. 13,5%
A presentare il vino c’era Matteo Garrone. Siamo in Val d’Ossola, la valle più a nord del Piemonte scavata dal fiume Toce che la percorre per tutta la sua lunghezza fino al Lago Maggiore. Il Prünent nasce da una vigna impiantata su piccoli appezzamenti terrazzati, per la maggior parte coltivati nella tradizionale “Toppia” (pergola) sostenuta da antiche colonne di sasso. Le piante hanno tra i 50 e i 200 anni e alcune sono prefillosseriche e a piede franco. La degustazione – Rosso granato trasparente. Naso elegante che propone ricordi di erbe aromatiche, fiori, lamponi, sottobosco e spezie. Sorso di grande equilibrio che rivela un tannino setoso e una lunga scia sapida che dona carattere. 1 anno in botte grande.

Antoniolo Gattinara Osso San Grato 2012
100% Nebbiolo – Gr. 14%
Lorella Antoniolo ci ha presentato la sua azienda nata nel 1948 a Gattinara. Osso San Grato è il suo Cru più famoso e nasce da una vigna di 5 ettari con piante di circa 60 anni impiantate su terrei ricchi di porfido di origine vulcanica. La degustazione – Rosso granato trasparente. Raffinate note balsamiche si uniscono a ricordi di arancia, spezie dolci e piccoli frutti rossi maturi. Resta sullo sfondo una delicata nota floreale. Il sorso molto fresco torna in equilibrio grazie al tannino vivo ma nobile. Infinito il finale che propone una scia sapida. Tre anni in botte grande.

Podere ai Valloni Boca 2010
70% Nebbiolo, 20% Vespolina, 10% Uva Rara – Gr. 13%
Anna Sertorio ci ha parlato della sua azienda che si trova a Boca. La vigna dalla quale si ottiene questo vino è condotta in regime biologico ed è stata la prima ad essere iscritta nell’Albo dei vigneti Boca nel 1970. La degustazione – Rosso granato trasparente. Sbuffi balsamici introducono ricordi di ciliegia matura, noce moscata, arancia e violetta. In bocca spicca la freschezza che rende il sorso vibrante. Ben integrato il tannino che apre la via ad un finale sapido e fruttato. 36 mesi in botti grandi.