Seleziona una pagina

Alla scoperta di Monsupello, storica azienda del’Oltrepò Pavese oggi guidata dalla vulcanica tanguera Laura Boatti.

Il nostro tour nell’Oltrepò Pavese si è chiuso in bellezza visitando l’azienda Monsupello di Torricella Verzate, nella prima fascia collinare della valle creata dal Po’.  Ad attenderci c’era Laura Boatti insieme alla madre Carla, compagna di vita di Carlo Boatti, grande protagonista della vitivinicoltura italiana scomparso nel 2010. Da allora Laura e suo fratello Pierangelo portano avanti una tradizione ultracentenaria visto che l’azienda è stata fondata addirittura nel 1893. Con 50 ettari vitati e 250 mila bottiglie prodotte (di cui più di 50 mila di Metodo Classico), Monsupello è una delle realtà più rappresentative di questo territorio.

Nonostante i numeri ragguardevoli, l’azienda riesce comunque a mantenere un’altissima qualità dei prodotti e una gestione familiare che anche in cantina ti fa sentire sempre il benvenuto. Laura è una donna dal carattere forte ed esuberante cresciuta nel mondo del vino. “Pensa che a soli 10 anni ho disegnato l’etichetta de I Germogli, il nostro vino frizzante a base di Pinot Nero”, racconta sorridendo. Il vino, però, non è la sua unica passione e nei giorni passati nel Pavese abbiamo avuto modo di conoscere il suo grande amore per il tango e per l’arte in generale. Da buoni vinomadi non ci siamo tirati indietro e dopo un suo invito siamo andati a “ballare” nella milonga che organizza a Voghera ogni domenica. Ok, ballare è una parola grossa ma possiamo tranquillamente dire che la milonga di Laura Boatti è di gran lunga quella in cui si beve meglio al mondo…

Tra gli assaggi che più ci hanno colpiti non possiamo non indicare il Ca’ del Tava Brut e il Nature 2002 Carlo Boatti (85% Pinot Nero, 10% di Chardonnay, 5% di Pinot Grigio), l’ultimo vino curato personalmente dal padre di Laura. Rispetto al classico e pluripremiato Nature può vantare 10 anni sui lieviti e la quota di Chardonnay che matura in barrique. È un sorso che emoziona con la sua delicata nota ossidativa e il finissimo perlage: un’opera d’arte creata in sole 1.280 bottiglie che non dimenticheremo mai.

Come non dimenticheremo mai il nostro viaggio nell’Oltrepò Pavese, terra ricca di umanità e di storia che ci dona nuovo entusiasmo per il nostro progetto editoriale. Sì perché abbiamo avuto l’ennesima conferma che per conoscere veramente il vino bisogna farsi tanti chilometri e incontrare i produttori in vigna o in cantina. Quindi continuate a seguirci nelle nostre scorribande che non prevedono scorciatoie!

I nostri migliori assaggi

Monsupello Ca’ del Tava Brut
60% Pinot Nero, 30% Chardonnay affinato in legno, 10% Chardonnay in acciaio – Gr. 12,5%
Giallo dorato. Naso ampio che offre note di agrumi, erbe aromatiche, spezie, frutta gialla e tropicale, fiori, pan brioche. Sorso morbido e avvolgente bilanciato dalla grande freschezza. Lunghissima e coerente la persistenza. Cuvèe creata assemblando le migliori riserve di Pinot Nero e Chardonnay di diverse annate ad un 50% di Pinot Nero dell’anno di produzione. 80 mesi sui lieviti.

Monsupello Nature Carlo Boatti 2002
85% Pinot Nero, 10% Chardonnay, 5% di Pinot Grigio – Gr. 12,5%
Oro antico brillante con perlage fine e abbondante. Un ricordo di funghi apre la via a note di ananas, mango, torba e frutta secca. Sorso ancora molto vivace che offre un perlage eccezionale e un equilibrio da manuale.  Infinita la persistenza sapida che indugia su note di frutta secca. 10 anni sui lieviti, sboccato nel 2012. La quota di Chardonnay matura in barrique.

Monsupello

Anno di Fondazione

Ettari vitati

Bottiglie prodotte