In un weekend di fine febbraio i Vinomadi si sono avviati verso la vicina Toscana, per raggiungere quella Montalcino che affascina come un luogo leggendario. L’occasione è stata “Benvenuto Brunello 2017“, evento che per la prima volta ha aperto le porte agli enoappassionati dopo le due giornate dedicate a giornalisti e operatori del settore. Inerpicandosi tra docili curve e vallate mozzafiato si raggiunge il piccolo borgo dove all’interno del Complesso di Sant’Agostino erano presenti oltre 200 produttori. Questa 25° edizione è coincisa con i festeggiamenti per i 50 anni del Consorzio del Vino Brunello di Montalcino, creato nel 1967 a seguito della nascita della Doc poi divenuta Docg nel 1980. Consorzio che merita i complimenti per l’organizzazione impeccabile, curata nei dettagli e in grado di rendere ancor più piacevole la degustazione dei vini. Oltre al Brunello 2012, annata giudicata a 5 stelle e caratterizzata da una primavera piovosa e un autunno con forti escursioni termiche tra il giorno e la notte, erano presenti la Riserva 2011, il Rosso 2015, il Moscadello e il Sant’Antimo.
Parlare con i produttori ha svelato le sfumature delle tante piccole parcelle che intorno a Montalcino rendono il Sangiovese unico in ogni sua espressione. In molti credono nel rispetto della natura, coltivando con pratiche biologiche (anche se spesso scelgono di non chiedere la certificazione). C’è Col di Lamo, con rossi grintosi che rispecchiano la guida “al femminile” dell’azienda. Poi Lionel Cousin di Cupano, francese che dal mondo del cinema ha scelto di passare al vino perché “è pur sempre una questione di luci“. Interessante dialogare con la produttrice Sesti la cui Riserva di Brunello di Montalcino Phenomena 2011 è solo l’ultima delle etichette che raccontano il forte legame con le stelle e ciò che dell’astronomia ha applicazioni in agricoltura. Un padre astronomo le ha trasmesso la passione per i fenomeni celesti che ogni anno marchiano con il proprio nome le etichette, dopo aver probabilmente influenzato in molteplici modi la crescita dell’uva e le fasi della vinificazione.
Esperienza certamente da ripetere e consigliare, cercando come sempre di approfittare per visitare qualche cantina per rendersi conto di quanto i terreni possano cambiare e di come le montagne verso l’Amiata, gli influssi del mare scendendo in direzione Grosseto o la protezione naturale nelle aree più interne sappiano modellare il Brunello in modi tanto singolari.
Invece di proporre una lista con le solite etichette che tutti ben conosciamo, abbiamo pensato di proporre tre outsider che pur non essendo necessariamente i migliori, ci hanno in qualche modo emozionati:
Sesti Brunello di Montalcino Riserva Phenomena 2011
Rosso Docg – Sangiovese 100% – Gr. 14,5%
Azienda con 11 ettari vitati che si trova nella parte sud-occidentale di Montalcino. Colore rosso granato. Naso ampio che propone note di visciola e prugna, spezie dolci, sentori animali e tabacco. In bocca la nota calorica è ben equilibrata dall’abbondante freschezza. Il tannino è importante ma nobile. Coerente il lungo finale che propone una scia sapida e fruttata.
Val Di Suga Brunello di Montalcino Vigna del lago 2011
Rosso Docg – Sangiovese 100% – Gr. 15%
Il Vigna del Lago è uno dei tre cru di questa azienda che sorge a soli 3 km a nord di Montalcino. Rosso granato luminoso. Al naso apre con sentori di ciliegia e mora abbinati a richiami balsamici. Poi arrivano cuoio, spezie dolci, tabacco, note tostate ed erbe aromatiche. In bocca è ancora esuberante a causa del tannino vigoroso ma levigato. Sorso caldo e fresco che rivela un finale fruttato e balsamico.
Cupano Brunello di Montalcino 2012
Rosso Docg – Sangiovese 100% – Gr. 14,5%
Qui siamo sul versante ovest di Montalcino, vicino alle sponde del fiume Ombone. La mano francese del proprietario Lionel Cousin si rivela nel legno ottimamente gestito. Rosso granato. Naso ricco che esordisce con sentori minerali di grafite, mora e ciliegia. Poi arrivano note di sottobosco, spezie dolci, tabacco e caffè. In bocca spicca la sapidità cui si abbina una piacevole morbidezza che porta il sorso in equilibrio. Intrigante il confronto tra tannino nobile e piacevole freschezza. Finale molto persistente.

