Nella calda primavera del 2017 puntare verso il mare, soprattutto se si tratta di quello più bello della Toscana, non è di certo un’idea malvagia… così l’11 e 12 giugno noi Vinomadi ci siamo diretti verso Castiglione della Pescaia per partecipare alla seconda edizione di Maremmachevini, rassegna organizzata dal Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana. Quarantuno le aziende presenti con circa 130 etichette in degustazione che hanno mostrato la grande eterogeneità di questo vasto territorio in cui le variabili sono molte: distanza dal mare, escursioni termiche e temperature medie, esposizioni, altitudine delle vigne e composizione dei terreni. Si va dalla zona delle colline metallifere, caratterizzate da terre rosse ricche di ferro, alla costa intorno all’Argentario, con le sue vigne a ridosso del mare. Passando poi per la zona del Monte Amiata, molto più fresca e in quota, o per l’areale posto intorno a Sovana e Pitigliano, il cui suolo è ricco di tufo.
Questa grande variabilità permette di produrre grandi Supertuscan, interessanti bianchi a base di Viogner e ottimi vini dagli autoctoni Ciliegiolo, Canaiolo nero, Alicante, Sangiovese, Vermentino, Trebbiano, Ansonica, Malvasia, Grechetto, Pugnitello e Aleatico. Nel bel giardino del celebre Hotel Roccamare abbiamo avuto la possibilità di confrontarci con molti produttori e apprezzare la loro coesione nel promuovere il territorio della Maremma. Parliamo di uno dei gioielli meglio custoditi della nostra penisola, con le sue testimonianze del glorioso passato etrusco, i borghi medievali e le fantastiche spiagge, molto spesso protette da parchi e oasi naturali.
Qui il turismo di massa non ha ancora fatto danni irreparabili, sia per una cronica mancanza di infrastrutture (la vecchia Via Aurelia è l’unica via di accesso) sia per il carattere dei maremmani, molto gelosi della propria terra. E questo senso di appartenenza si notava in ogni produttori presente alla manifestazione ed è certamente alla base della nascita nel 2014 della Doc Maremma Toscana. In soli 3 anni sono diventate 74 le aziende aderenti per un totale di 1.760 ettari vitati, di cui meno della metà a Sangiovese (unica denominazione toscana in cui non è il vitigno maggioritario). Ecco, la Maremma è la Toscana che non ti aspetti: magari meno nobile ma più genuina. Terra di grandi spazi che nell’immaginario comune vengono battuti dai butteri a cavallo mentre portano al pascolo le tipiche vacche maremmane, con le loro lunghe corna.
E in questo contesto è stato veramente un piacere domenica sera degustare vini molto diversi tra loro. La serata si è chiusa con un tramonto spettacolare sulla spiaggia delle Rocchette accompagnato dalla belle note swing del gruppo “Musica da ripostiglio”. Il lunedì lo abbiamo invece dedicato ad un tour della Costa d’Argento che da Castiglione della Pescaia ci ha portati fino a Capalbio.
La prima visita l’abbiamo dedicata a Tenuta La Badiola del gruppo Terra Moretti. Guidati dall’enologo Pier Giuseppe d’Alessandro abbiamo visitato la cantina nascosta da piante aromatiche e officinali e circondata da costruzioni di campagna perfettamente restaurate che permettono di respirare l’atmosfera della Maremma più autentica. La proprietà in passato era il feudo dei Granduchi di Toscana (originariamente formato da 3000 ettari, oggi divenuti 500 di cui 30 vitati) per poi divenire la residenza estiva di Leopoldo II di Lorena. Fu lui a trasformarla in una fattoria modello che dava lavoro a 350 persone. Questo non prima di aver bonificato il sottostante lago di Castiglione che al tempo era infestato dalle zanzare e dalla malaria. Oggi le stesse acque ospitano dei bellissimi fenicotteri rosa in quella che è diventata la Riserva naturale Diaccia Botrona.
Ispirandosi al torrente che attraversa la proprietà e che riforniva la popolazione di acqua purissima, i tre vini prodotti da Tenuta la Badiola si chiamano Acquagiusta e sono un bianco 100% Vermentino, un rosato 100% Alicante e un rosso 35% Merlot, 35% Cabernet Sauvignon e 30% Syrah (il 10% della massa fa 12 mesi di barrique). Nel complesso sono dei vini ben fatti ed equilibrati. La cantina non è l’unico asset di questa azienda che conta anche un resort di lusso, una spa e un ristorante. Il progetto è quello di arricchire l’offerta con un campo da golf.
Completamente diversa la realtà della seconda azienda visitata: la Fattoria Il Casalone in zona Orbetello. Ad attenderci c’era il proprietario, l’ingegnere piemontese Pepi Lignana che una volta in pensione ha deciso di dedicarsi totalmente alla coltivazione della vite. Fu il padre di Pepi a costruire una piccola cantina in quella che era la casa delle vacanze di famiglia: era il 1961 quando cominciò a produrre vino da Sangiovese e Trebbiano. Nel 2000, dopo un’attenta zonazione dei 14 ettari aziendali condotta dall’agronomo Federico Curtaz, arriva la decisione di espiantare e reimpiantare Cabernet Sauvignon, Petit Verdot, Viogner e Vermentino. Contemporaneamente si avviano i lavori per la creazione di una nuova cantina terminata nel 2014. Dal tetto, trasformato in un giardino pensile, si ammirano le lagune di Orbetello e si può apprezzare la brezza marina che spira costante evitando che le alte temperature estive possano nuocere ai grappoli in maturazione.
L’azienda ha anche un allevamento allo stato brado di vacche maremmane e un agriturismo ricavato nelle vecchie stalle. Parlando della produzione, da segnalare l’ottimo rapporto qualità-prezzo che si rivela in tutte le etichette. A cominciare dai bianchi Leopoldino (85% Vermentino, 15% Viogner) e Pitorsino (100% Viogner, 8 mesi in barrique), per arrivare ai rossi Poggio Colombi (85% Cabernet Sauvignon, 15% Petit Verdot) e il sorprendente Cucchetto (85% Cabernet Sauvignon, 15% Petit Verdot, 18 mesi in barrique).
Il tour è poi proseguito presso la cantina Monteverro, posta tra Capalbio e il lago di Burano. La splendida azienda, fondata dal florovivaista e collezionista di bottiglie pregiate Georg Weber, è composta da 50 ettari di cui 30 impiantati a vite con l’obiettivo di creare vini d’eccellenza. Accompagnati dall’enologo Matthieu Taunay (che ha nientemeno che Michel Rolland e Jean Hoefliger come consulenti e mentori) e dall’impeccabile staff locale ci siamo addentrati prima tra le vigne e quindi nella raffinata e tecnologica cantina. La visita che si è conclusa con una tipica merenda toscana abbinata alle etichette aziendali. Ve la racconteremo nei prossimi giorni con un articolo dedicato.
Il pomeriggio è proseguito con una sortita presso La Selva, azienda fondata 40 anni fa dal tedesco Carl Egger e certificata biologica dal 1980. Oggi conta 791 ettari di cui 31 impiantati a vigneti circondati da campi coltivati a ortaggi, frutta, cereali e foraggi. Il core business dell’azienda è infatti la produzione di prodotti lavorati biologici come conserve e confetture destinate al mercato tedesco. Una parte dei terreni è all’interno della zona della Docg Morellino di Scansano e quindi è impiantata a Sangiovese. Tra le tante etichette aziendali da segnalare il Ciliegiolo 2014.
Il tour si è poi concluso con la visita al borgo di Capalbio, con le sue imponenti mura da cui si gode un panorama pazzesco. Un luogo magico che vi consigliamo senza indugi di mettere tra le vostre prossime destinazioni. Tornando verso casa abbiamo deciso di visitare Rocca di Frassinello, azienda nata da una joint venture tra Domini Castellare di Castellina e Domaines Barons de Rothschild, la cui cantina progettata da Renzo Piano è senza dubbio una delle più belle al mondo. Una storia così affascinante e ricca di spunti che non sarebbe giusto riassumerla in poche righe. Per cui a breve arriverà anche il racconto dedicato a questa visita! Nel frattempo vi invitiamo caldamente a fare un salto in Maremma per ammirare le infinite distese di grano dorato contornate dal verde delle colline e dal blu del mare e delle lagune. Luoghi emozionanti che ad ogni passo riservano bellissime sorprese.
Questi i produttori della DOC Maremma Toscana presenti all’evento: Agricola del Nudo, Berretta, Colle Petruccio, La Pierotta, Pian del Crognolo, Bruni, Poggiolella, Basile, Belguardo, Cacciagrande, Vini di Maremma, De Vinosalvo, Acquaviva, Fattoria di Magliano, Il Casalone, Le Mortelle, Mantellassi, Frantoio La Pieve, La Biagiola, La Chimera d’Albegna, La Cura, La Selva, Mambrini, Monterò, Montauto, Morisfarms, Muralia, Podere San Cristoforo, Poggio Cagnano, L’Apparita, Prato al Pozzo, Rocca di Frassinello, Roccapesta, Sassotondo, Simona Ceccherini, Le Sode di Sant’Angelo, Tenuta Casteani, Tenuta La Badiola, Tenuta Rocca di Montemassi, Val delle Rose e Val di Toro.
I migliori assaggi
Monterò L’Invisibile 2016
75% Vermentino, 25% Viogner
Giallo paglierino tendente al dorato. Note di aghi di pino ed erbe officinali si abbinano a fiori bianchi e frutta a polpa bianca. La grande sapidità e buona freschezza sono mitigate da una piacevole nota glicerica che predispone la bocca al lungo e coerente finale. 7 mesi in contenitori di gres porcellanato e uova di terracotta.
Monteverro Chardonnay 2014
100% Chardonnay – Gr. 13%
Giallo dorato brillante. Naso suadente che rivela note di pietra focaia seguite da frutta gialla matura, mango, miele e frutta secca. In bocca è setoso, denso e dotato di buona freschezza. Il lunghissimo finale indugia su una delicata scia sapida e su note di mandorla. 14 mesi in barrique per il 50% della massa. Il restante 50% sosta in vasca di cemento a forma di uovo.
Fattoria il Palazzone Cucchetto 2014
85% Cabernet Sauvignon, 15% Petit Verdot – Gr 14%
Rosso rubino. Naso ampio che apre su note balsamiche seguite da olive in salamoia, prugna, mora, macchia mediterranea, erbe aromatiche e tabacco. In bocca esordisce con una grande freschezza abbinata a buona morbidezza e tannino nobile. La nota alcolica è ben integrata e dona equilibrio. Lungo il finale che chiude su note sapide e fruttate. 18 mesi in barrique.
Monteverro 2008
40% Cabernet Franc, 30% Cabernet Sauvignon, 20% Merlot, 10% Petit Verdot – Gr. 14%
Rosso rubino tendente al granato. Note di sottobosco, humus e funghi introducono sentori di mora ed erbe aromatiche. Restano sullo sfondo delicati richiami balsamici e speziati. In bocca è potente ma elegante, mostrando buona una freschezza in perfetto equilibrio con il tannino nobile. Finale infinito che riserva una buona sapidità. 22 mesi in barrique.
La Selva Ciliegiolo 2014
100% Ciliegiolo – Gr. 13%
Rosso rubino. Naso in cui spiccano le erbe aromatiche abbinate a ricordi di ciliegia, spezie e fiori di campo. Sorso perfettamente equilibrato che propone buona freschezza, tannino morbido e adeguata persistenza fruttata. 8 mesi in barrique.
Rocca di Frassinello 2013
60% Sangiovese, 20% Merlot, 20% Cabernet Sauvignon – Gr. 14,5%
Rosso rubino tendente al granato. Una nota di ruggine ed eucalipto introduce sentori di prugna, noce moscata, pepe e tabacco. In bocca è caldo e molto fresco. L’equilibrio è portato dal tannino perfettamente maturo che apre la via ad un lungo finale sapido. 18 mesi in barrique.
Poggio Cagnano Altaripa 2014
100% Sangiovese – Gr. 13,5%
Rosso granato. Naso che offre note di piccoli frutti di rovo, sottobosco, chiodi di garofano su sottofondo floreale. In bocca presenta una grande freschezza abbinata ad un tannino energico ma ben integrato. Lungo e molto sapido il finale. 15 mesi in tonneau.