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In occasione di Anteprima Sagrantino 2014 abbiamo partecipato ad una emozionante verticale di Montefalco Sagrantino Arquata. Il tutto a poche settimane dalla scomparsa dello storico cantiniere aziendale Alvaro Palini.

La vita da vinomade non è certo avara di emozioni: tra incontri illuminanti, paesaggi mozzafiato e viaggi on the road se ne fanno di belle esperienze. Ma ogni tanto capita di andare oltre e condividere in maniera inaspettata momenti unici. E in questi casi il vino diventa solamente una scusa per raccontare una storia. Come quella di Alvaro Palini, lo storico “cantiniere” della Cantina Adanti scomparso a febbraio all’età di 80 anni. L’occasione si è presentata durante Anteprima Sagrantino 2014, quando Adanti ha proposto all’interno della sua sala degustazioni a Bevagna una verticale di Montefalco Sagrantino Arquata, una delle etichette simbolo della denominazione. A guidarla, a poche settimane dalla scomparsa del padre Alvaro, il figlio Daniele Palini attuale enologo aziendale.

Visibilmente e comprensibilmente emozionato, Daniele si è tuffato nei ricordi di una vita quasi cercando nel bicchiere la presenza di chi quei vini li ha creati. Insieme a lui erano presenti Daniela e Donatella Adanti, le figlie del patron Domenico Adanti che nel 1972 fondò l’azienda acquistando e ritrutturando un antico convento dei frati celestini circondato da vigne abbandonate allevate a palmetta (Guyot doppio) poi trasformato in Guyot semplice. “La palmetta era il sistema di allevamento preferito da mio padre”, ricorda Daniele parlando delle annate ’93 e ’94 prodotte quando gli impianti non erano ancora stati modificati.

Negli anni ’70 il Sagrantino era solamente dolce ma Domenico si era messo in testa di farne un vino secco. Le prime vinificazioni furono deludenti e fu così che andò a Parigi a trovare il suo amico Alvaro che nella ville lumiere faceva il sarto di alta moda. Naturalmente portò con sè una bottiglia di Sagrantino che  Alvaro gettò nel lavandino, tanto era imbevibile. A quel punto Domenico, infastidito, lo sfidò dicendo “se non ti piace allora pensaci tu!“. Fu così che nel 1977 Alvaro Palini tornò a vivere in Italia e fu assunto come capo cantiniere.

Nel 1980 Adanti imbottigliava il suo primo Sagrantino di Montefalco DOC (Denominazione riconosciuta nel 1979) anticipato solamente da un paio di cantine della zona. Negli anni il vino ha trovato un suo stile unico che al naso ampio unisce un tannino vivo ma integrato e una importante componente fresco-sapida. Un vino coerente che solitamente interpreta al meglio anche le annate più difficili senza mai rinunciare al suo stile. Questo anche quando il mercato chiedeva con insistenza rossi più morbidi e influenzati dal legno. Alvaro Palini non ha però mai lasciato spazio alle mode utilizzando sempre fermentazioni spontaneee e legni grandi con barrique e tonneau relegate ad un ruolo da comprimari. Parallelamente ha imposto la riduzione delle rese per ettaro e la selezione dei grappoli con l’obiettivo di ottenere il giusto equilibrio tra potenza, morbidezza ed eleganza.

E’ così che nel 1992 è arrivata la consagrazione definitiva con il riconoscimento della DOCG. Oggi l’azienda conta circa 30 ettari vitati di cui 10 impiantati a Sagrantino per una produzione totale che si aggira intorno alle 150 mila bottiglie annue (20 mila di Montefalco Sagrantino). E questo è il segno tangibile del successo nato dal lavoro di due grandi amici che oggi non ci sono più. Ed esattamente 38 anni dopo la nascita del primo Sagrantino secco noi vinomadi ci siamo ritrovati immersi in questa storia d’altri tempi. Una sotria che come sempre si rinnova, come dimostra la determinazione delle figlie di Domenico e del fratello Pietro nel protare avanti il progetto. 

Ora Daniele Palini è custode di una grande conoscenza che ha cercato di trasmetterci raccontando le annate in degustazione. E l’esperienza che abbiamo vissuto degustandole non sarebbe interpretabile fino in fondo senza considerare tutto questo. Il rapporto con il padre, che l’ha condotto lungo tutta una vita verso i saperi del suo mestiere, era presente in ogni sorso dei Sagrantino passati in rassegna. “La ’93 era la sua preferita – ha raccontato – mentre io probabilmente trovo più intrigante la 2001“. E immaginare il sorriso di chi ha condotto felice un’intera esistenza immerso nella sua passione ci ha ricordato quanto sia bello come Vinomadi entrare in contatto con certe storie e poterle raccontare.

Adanti Montefalco Sagrantino Arquata 2010
100% Sagrantino – Gr. 15,5%

Rosso granato impenetrabile. La frutta rossa matura si unisce a note di tabacco, spezie dolci e cacao amaro. In bocca è già equilibrato grazie alla buona morbidezza abbinata a grande freschezza e sapidità. Di buona fattura il tannino che introduce un finale dotato di media persistenza. 36 mesi in botti da 15/18/30 ettolitri. Punteggio: 88

Adanti Montefalco Sagrantino Arquata 2005
100% Sagrantino – Gr. 14%

Rosso granato impenetrabile. Sbuffi balsamici introducono ricordi di incenso e chiodo di garofano. Poi erbe aromatiche, potpourri e spezie orientali. Sorso molto equilibrato ma di grande carattere sorretto da una importante spalla fresco-sapida. Il tannino è nobile, lunga la persistenza. 36 mesi in botti da 15/18/30 ettolitri. Punteggio: 92

Adanti Montefalco Sagrantino Arquata 2002
100% Sagrantino – Gr. 14%

Rosso granato concentrato. Al naso spicca la frutta matura abbinata a richiami balsamici. In sottofondo tabacco e spezie dolci. La bocca rivela buon equilibrio e tannino di qualità. Discreta la persistenza. 36 mesi in botti da 15/18/30 ettolitri. Punteggio: 88

Adanti Montefalco Sagrantino Arquata 2001
100% Sagrantino – Gr. 14%

Rosso granato concentrato. Il frutto maturo si unisce a richiami di rabarbaro e spezie dolci. Piacevole il sottofondo balsamico di eucalipto. La grande freschezza tiene testa al tannino importante ma pienamente integrato. Lunga la scia sapida che in chiusura torna su note balsamiche e fruttate. 36 mesi in botti da 15/18/30 ettolitri. Punteggio: 92

Adanti Montefalco Sagrantino Arquata 1999
100% Sagrantino – Gr. 14%

Rosso granato concentrato. Naso che vira su note scure di terra bagnata, rabarbaro e sottobosco per poi rivelare sentori di frutta rossa matura e tabacco. In bocca offre grande struttura e morbidezza con adeguata freschezza. Il tannino è maturo e il finale persistente su note fruttate. 36 mesi in botti da 15/18/30 ettolitri. Punteggio: 90


Adanti Montefalco Sagrantino Arquata 1994
100% Sagrantino – Gr. 13,5%

Rosso granato poco trasparente. Naso evoluto che rivela sentori di cola, menta e chinotto. Poi spezie dolci e fiori appassiti. Il sorso è ancora fresco e il tannino setoso. Unica nota dolente la persistenza. 36 mesi in botti da 15/18/30 ettolitri.  Punteggio: 88

Adanti Montefalco Sagrantino Arquata 1993
100% Sagrantino – Gr. 13,5%

Rosso granato poco trasparente. Naso ampio e intenso che propone note di incenso, fiori appassiti, tabacco, gelatina di frutta rossa, menta, scorza d’arancia e mallo di noce. Equilibrio da manuale con il sorso leggiadro che alla freschezza unisce un tannino levigato e una lunghissima scia sapida e balsamica. 36 mesi in botti da 15/18/30 ettolitri. Punteggio: 94

Adanti Montefalco Sagrantino Il Domenico 2005
100% Sagrantino – Gr. 14%

Cru dedicato al fondatore Domenico Adanti che nasce da una vigna con piante di 35 anni. Impiantate su terreni ricchi di sabbia e scheletro. 36 mesi in botti da 15/18/30 ettolitri. Rosso granato concentrato. Naso elegante che propone note di sottobosco, sbuffi balsamici e ricordi di liquirizia e mora. Bocca estremamente coerente che esprime grande concentrazione, buona freschezza e tannino maturo e levigato. Molto persistente il finale sapido. Punteggio: 92

Anno di fondazione

Ettari vitati

Bottiglie prodotte