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L’azienda Castello di Stefanago si trova tra le colline poste a sud dell’Oltrepò Pavese immerse tra boschi e borghi medioevali.

Siamo a metà strada tra Pavia e il Monte Lesima che con i suoi 1.726 metri è una delle vette più alte dell’Appennino Ligure. Si tratta di un’area poco antropizzata e ricca di biodiversità che riserva paesaggi mozzafiato; specialmente se si sale in cima alla torre medioevale che domina l’antico borgo chiamato Castello di Stefanago di proprietà della famiglia Baruffaldi da sei generazioni. Dalla sua terrazza si ha una vista a 360° sull’Oltrepò con le Dolomiti imbiancate che ornano l’orizzonte verso nord.

Tutt’intorno si estendono i 135 ettari dell’azienda agricola di cui 20 dedicati alla vite ed il resto destinato a boschi e cereali con cui, tra l’altro, si produce birra con il marchio Stuvenagh. “E’ un progetto lanciato nel 2014 dai miei figli e da mio genero – racconta Giacomo Baruffaldi – Il birrificio è stato ricavato in una vecchia stalla restaurata”. La cantina, invece, sorge ai piedi del borgo di famiglia ed è il regno del fratello di Giacomo, l’enologo Antonio Baruffaldi. E’ lui ad aver optato per una filosofia produttiva che prevede pochi interventi in cantina ma grande attenzione alla pulizia dei vini.

E’ così che alle fermentazioni spontanee si affianca il controllo delle temperature. In affinamento spazio alle botti grandi di acacia per il Riesling e il Pinot Grigio ma anche a tonneau e grandi botti di rovere per una parte dei rossi. Lo spumante viene invece prodotto con il metodo ancestrale, partendo da uve giunte a piena maturazione e interrompendo la prima fermentazione quando il residuo zuccherino è intorno ai 24 g/l. In questo modo la seconda fermentazione in bottiglia produrrà abbastanza anidride carbonica da sviluppare le 6 atmosfere di pressione necessarie allo spumante. La sosta sui lieviti va dai 18 mesi agli 80 mesi del Cruasè, con la ricolmatura delle bottiglie che avviene con il solo vino base. Il risultato sono dei vini ricchi di carattere che colpiscono grazie ai profumi intensi e alla piacevole cremosità abbinata a grande sapidità.

Punta di diamante della produzione aziendale è pero un vino fermo: il Riesling San Rocco (100% Riesling Renano) che nasce da una bellissima vigna posta in una valle esposta a sud su terreni sabbiosi. “Parte delle piante è allevata a cordone speronato per ottenere più acidità – racconta Giacomo – Mentre il resto è a Guyot basso in modo da avere più corpo. Le uve vengono vinificate insieme in acciaio per poi affinare circa 14 mesi in botti di acacia da 10 e 15 ettolitri”. Ciò che se ne ricava è un vino inizialmente suadente, con miele e fiori in evidenza, che con il passare degli anni vira verso i sentori di idrocarburi tipici di questo vitigno che nell’Oltrepò si esprime a grandi livelli. Lo abbiamo degustato nell’Osteria del Giuse di Stradella abbinato a due ovetti all’occhio di bue ricoperti di tartufo bianco: da sballo!

I nostri migliori assaggi

Castello di Stefanago Pinot Nero Metodo Classico
100% Pinot Nero – Gr. 12,5%
Giallo dorato brillante con perlage fine e abbondante. La pesca gialla matura si accompagna a piacevoli sentori di erbe aromatiche e piccola pasticceria. In bocca offre una delicata morbidezza abbinata ad una bolla estremamente cremosa e a grande freschezza. Le uve colte in piena maturazione donano corpo e sostanza. Lunghissimo il finale sapido. Metodo Ancestrale, 24 mesi sui lieviti.

Castello di Stefanago Riesling San Rocco 2012
100% Riesling – 12,5% Gr.
Giallo Dorato. Al naso apre con chiari sentori di pietra focaia e leggero idrocarburo, fiori bianchi, frutta secca, susina, agrumi ed erbe aromatiche. Resta sullo sfondo un piacevole ricordo di miele d’acacia. Al gusto è sapido e di buona freschezza. Il passaggio in legno dona buona rotondità senza appesantire il sorso che nel complesso è equilibrato e riserva un lungo finale fruttato con coda ammandorlata. 14 mesi in botti di acacia da 10 e 15 hl.

Castello di Stefanago

Anno di Fondazione

Ettari vitati

Bottiglie prodotte