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A Montefalco presentata l’annata 2014 di Montefalco Sagrantino DOCG: 43 le etichette degustate in anteprima.

Noi Vinomadi, lo sapete, non amiamo le scorciatoie. Questa volta, però, ci siamo concessi una piccola deroga e sfruttando il fatto che uno di noi (Michele, ndr) abiti a Todi ci siamo concessi una piacevole due giorni ad un tiro di schioppo da casa. Certo, il giorno prima eravamo a Benvenuto Brunello, quindi a ben pensarci anche stavolta la nostra buona dose di chilometri ce la siamo fatta!

E’ così che il 19 e 20 febbraio ci siamo ritrovati in quel di Montefalco per degustare l’annata 2014 che a breve arriverà sul mercato. La nostra attenzione per la DOCG Montefalco Sagrantino era stata già testimoniata lo scorso anno con questo articolo. La curiosità era quindi molta dato che la vendemmia 2014, giudicata con tre stelle, è stata tecnicamente molto impegnativa vista la stagione estremamente piovosa.

L’esatto opposto di quella appena trascorsa funestata da siccità e gelate tanto che in Umbria si è perso il 45% della produzione. Nel complesso le stime del Consorzio Tutela vini Montefalco indicano che le denominazioni Montefalco (DOC, DOCG) costituiscono il 16,7% della produzione di vino umbra per un totale, nel 2016, di 5 milioni di bottiglie prodotte (2 milioni di Sagrantino). Vini che riscuotono successo in tutto il mondo, come dimostra il fatto che il 70% della produzione è destinata all’export.

Al di là dei numeri, ciò che abbiamo trovato nel bicchiere conferma che il Sagrantino sta riconquistando una sua identità puntando sull’eleganza ma senza dimenticare le sue origini contadine. Sempre più rari i casi in cui la vigoria tannica di questo vitigno viene addomesticata con un uso eccessivo del legno. A questo punto, però, sorge spontanea una domanda: qual è il “vero” Sagrantino? A nostro parere parliamo di un vino dalla storia troppo breve per poter delineare dei canoni di classicità. E forse il fascino di questo vitigno è proprio quello di poter essere interpretato in modi molto diversi come abbiamo potuto verificare anche durante l’orizzontale di annate 2011 guidata da Jacopo Cossater durante la due giorni.

Proprio per questo abbiamo deciso di dedicare una giornata intera alla visita di aziende storiche del territorio. Dopo Antonelli, Bellafonte e Tenuta Castelbuono visitate nel 2017, quest’anno è stata la volta di Milziade Antano, dove abbiamo avuto la fortuna di conoscere Francesco Antano. E non contenti, abbiamo visitato anche l’Azienda Agricola Adanti partecipando ad una spettacolare verticale di Montefalco Sagrantino Arquata dall’annata 1993 (di fatto il primo vero Sagrantino DOCG) alla 2010. A breve vi racconteremo anche queste fantastiche esperienze.

Tornando all’Anteprima, da segnalare l’abbandono del singolare allestimento proposto durante la scorsa edizione quando i vini erano serviti dai sommelier in un unico grande banco d’assaggio, con i produttori sparsi per la sala ma difficilmente riconoscibili. Quest’anno ognuna delle 36 aziende presenti aveva un banco d’assaggio dedicato nel pittoresco Chiostro di Sant’Agostino. Il clima freddo e lo svolgersi della manifestazione nei primi due giorni della settimana non hanno però favorito l’arrivo di molti operatori del settore. Oltretutto il borgo di Montefalco è apparso come una città fantasma, con quasi tutte le attività con le saracinesche abbassate. Sembra evidente che la scelta di organizzare l’evento a ridosso delle anteprime toscane non abbia dato i risultati sperati. Forse si potrebbe prendere in considerazione l’idea di spostare l’evento in primavera coinvolgendo maggiormente il territorio.

Nonostante questo, noi Vinomadi siamo sempre più convinti di una cosa: Montefalco e il suo Sagrantino non meritano di essere considerati “fratelli minori” rispetto a Montalcino o ad altri territori toscani. Serve però maggiore impegno e coesione nella promozione di questo fantastico territorio ricco di arte, natura ed enogastronomia. Come esempio positivo possiamo citare la cena di gala organizzata la sera del 19 febbraio dal Consorzio Tutela Vini di Montefalco presso le Logge del  Mercato Coperto di Palazzo dei Consoli a Bevagna. Una “serata magica” a cui per il secondo anno consecutivo abbiamo avuto la fortuna di partecipare degustando in compagnia dei produttori i migliori vini dell’areale di Montefalco in abbinamento alla migliore cucina umbra.

Ecco i nostri migliori assaggi individuati degustando alla cieca 43 etichette di Montefalco Sagrantino 2014:

Cantina Colle Ciocco Montefalco Sagrantino 2014
100% Sagrantino – Gr. 14,5%
L’azienda agricola, fondata nel 1935 da Settimio Spacchetti e oggi guidata dai figli Lamberto ed Eliseo, prende il nome dal colle posto alle porte di Montefalco su cui sorge la cantina. Il Sagrantino nasce da 8 ettari di vigna dedicata cui si affiancano 4 ettari impiantati con Viognier, Grechetto e Chardonnay. Completano la proprietà 9 ettari di oliveto. La degustazione – Rosso rubino concentrato. Naso intenso che apre con piacevoli note floreali abbinate a richiami fruttati di ciliegia e lampone. Poi rinfrescanti richiami balsamici introducono erbe aromatiche e spezie orientali. Il sorso è vibrante grazie alla grande freschezza e sapidità. Struttura e componente alcolica portano equilibrio prima che il tannino vivo ma di grande qualità lasci spazio ad un lunghissimo finale in cui tornano alla memoria molti dei sentori percepiti al naso. 18 mesi in botti da 25 hl.

Tenuta Bellafonte Montefalco Sagrantino Collenottolo 2014
100% Sagrantino – Gr. 14%
Manager di successo per grandi aziende come Nestlé, Heineken e Martini & Rossi, nel 2007 Peter Heilbron decide di cambiare vita e trasferirsi con sua moglie Sabina su una collina a due passi da Bevagna. Oggi Tenuta Bellafonte può contare su un totale di 11 ettari impiantati a Sagrantino e Trebbiano Spoletino su terreni argillosi e ricchi di marne. In cantina si cerca di intervenire il meno possibile in modo da lasciare spazio alle diverse interpretazioni delle singole annate. Da qui nasce l’idea di vinificare con fermentazioni spontanee innescate da lieviti indigeni e di non filtrare i vini prima di metterli in bottiglia. La degustazione – Roso rubino tendente al granato con buona concentrazione. Una inconfondibile nota di incenso si unisce a delicati richiami floreali. In seconda battuta arrivano i piccoli frutti rossi e le spezie con pepe e cannella in evidenza. In bocca la grande freschezza gioca con il tannino e la componente alcolica trovando equilibrio sulla lunga distanza. 36 mesi in grandi botti di rovere.

Antonelli Montefalco Sagrantino 2014
100% Sagrantino – Gr. 14,5%
L’azienda si trova in località San Marco, già nota nel medioevo per la qualità dei suoi vini. Tutto parte nel 1881 quando l’avvocato Francesco Antonelli fonda un’azienda agricola acquistando dalla chiesa 170 ettari di terreni. Oggi 50 di questi sono vitati e condotti in regime biologico certificato su terreni argillosi e ricchi di calcare. Il resto è occupato da ulivi, cereali e boschi. Pur avendo una lunga storia alle spalle, la cantina inizia a vinificare le proprie uve e ad imbottigliare solamente nel 1979. Pochi anni dopo, nel 1986, alla guida dell’azienda arriva l’attuale proprietario Filippo Antonelli. La degustazione – Rosso rubino concentrato con riflessi violacei. Naso elegante che al ricordo di eucalipto affianca note floreali e frutta rossa croccante. Restano sullo sfondo le note speziate. Bocca piacevolmente morbida ed equilibrata in cui spicca il tannino levigato e la spiccata sapidità che dona persistenza. Sei mesi in tonneau e 18 in botte grande.

Le Cimate Montefalco Sagrantino 2014
100% Sagrantino – Gr. 14,5%
Cantina fondata nel 2011 dalla famiglia Bartolini, da tre generazioni impegnata nella viticoltura tra Montefalco e i Colli Martani dove il padre dell’attuale proprietario è stato per 20 anni presidente della Cantina Sociale Colli Martani. I 23 ettari di vigne sorgono su una delle splendide colline che circondano Montefalco (il nome Cimate deriva proprio dalla “cima” della collina). La moderna cantina è totalmente autosufficiente dal punto di vista energetico. La degustazione – Rosso rubino compatto. Naso scuro che esordisce su note balsamiche per poi offrire sentori di terra bagnata e sottobosco. Anche il fruttato vira su toni più scuri con mora e ciliegia nera in evidenza. Si congeda con note speziate e tabacco. La freschezza colpisce affilata, poi arrivano e il tannino importante a portare equilibrio. Chiude con un lungo finale sapido e fruttato. 18 mesi in barrique.

F.lli Pardi Montefalco Sagrantino “Sacrantino” 2014
100% Sagrantino – Gr. 15,5%
Storica azienda fondata nel 1919 dai fratelli Alfredo, Francesco e Alberto Pardi. Negli anni successivi i figli dei fondatori cessano l’attività vitivinicola per dedicarsi alla produzione di tessuti, iniziata nel 1949 e ancora in attività. Nel 2002 i pronipoti Francesco, Gianluca Rio ed Alberto Mario, con l’aiuto dei genitori Agostino ed Alberto, rilanciano l’azienda vitivinicola fondata dai bisnonni. Sugli 11 ettari vitati si coltivano Sagrantino, Sangiovese, Cabernet, Merlot, Grechetto, Chardonnay e Trebbiano Spoletino. La degustazione – Rosso rubino compatto. Il frutto rosso croccante si alterna a note floreali e speziate. Poi tabacco e ricordi balsamici. Il sorso caldo ed equilibrato rivela grande freschezza e tannino importante ma integrato. Lungo il finale fruttato. 18 mesi in barrique.

Arnaldo Caprai Montefalco Sagrantino Collepiano 2014
100% Sagrantino – Gr. 14,5%
Azienda che più di tutte ha puntato sul vitigno Sagrantino creando le condizioni per il successo di questo grande vino. La cantina nasce nel 1971 quando Arnaldo Caprai, affermato imprenditore tessile, decide di acquistare 45 ettari a Montefalco. L’impulso decisivo arriva sul finire degli anni ’80 quando il figlio Marco prende le redini dell’azienda avviando un processo di modernizzazione degli impianti e un importante progetto di zonazione delle sue vigne e ricerca sui vari cloni del Sagrantino. Grazie ai suoi sforzi nel 1992 arriva il riconoscimento della DOCG che consacra definitivamente questo territorio.  Oggi gli ettari vitati sono diventati 136 per un totale di 900 mila bottiglie prodotte ogni anno. La degustazione – Rosso rubino compatto. Naso che apre con richiami fruttati di mora e ciliegia per poi virare su ricordi di sottobosco, tabacco e spezie dolci. Piacevole il sottofondo balsamico. Sorso in cui la grande freschezza danza con il tannino nobile preparando la bocca al goloso finale fruttato. 22 mesi in barrique.

Milziade Antano Montefalco Sagrantino Colleallodole 2014
100% Sagrantino – Gr. 15%
Azienda di 30 ettari fondata nel 1967 da Milziade Antano rimasto al timone fino alla sua scomparsa nel 2001. Da allora alla guida della cantina c’è il figlio Francesco che dal padre ha appreso tutti i segreti della vigna lavorando fin dall’età di 10 anni. E il segreto meglio custodito è la vigna Colleallodole da cui si produce il Cru aziendale. Nessuno, nemmeno suo figlio Giordano, sa dove sia questa appezzamento di 7 ettari dedicato alle allodole che la sorvolano. In cantina si lavora senza il controllo delle temperature e con lieviti indigeni. La degustazione – Rosso rubino tendente al granato molto concentrato. Naso che propone note scure di mora, humus e sottobosco abbinate a sentori di chiodo di garofano, tabacco e cacao amaro. Il sorso unisce calore e potenza a vibrante freschezza. Tannino ancora scalpitante ma nobile. Sapido e coerente il lungo finale. 37 mesi in botti grandi.

Tabarrini Montefalco Sagrantino Colle alle macchie 2014
100% Sagrantino – Gr. 14,5%
Cantina di 18 ettari nata nel 2001 e guidata con entusiasmo irrefrenabile da Giampaolo Tabarrini, quarta generazione di viticoltori. E’ lui ad aver puntato sui Cru cominciando a vinificare separatamente le diverse vigne e dando vita a tre differenti espressioni di Sagrantino. Nel 2014 il Colle alle Macchie, figlio di terreni argillosi con esposizione a sud, sembra avere una marcia in più. La degustazione – Naso ampio che alle note floreali affianca erbe aromatiche fresche, note balsamico-mentolate e richiami speziati. Il frutto si esprime su note di mirtilli e ribes. Sorso goloso e leggiadro che alla grande freschezza abbina un tannino già pienamente integrato e una grande sapidità. Molto persistente. 36 mesi in barrique.